C’é una cosa che mi infastidisce più dei deliri giallorossi; la guerriglia Lazio vs Lazio. Riabbracciare la società o “stadio vuoto” ? E quale parrocchia è più frequentata al centro del villaggio, quella “lotitiana” o quella “antilotitiana”?

Prima di scrivere ho riflettuto molto, ho dosato le parole nella mia testa, ho cercato di mantenere l’ago della bilancia perfettamente in bilico. È difficilissimo. Poi però ho capito una cosa, che è la società e come questa viene gestita a metterci l’uno contro l’altro. Due fazioni in uno stesso confine. Signori miei, è una guerra tra poveri che continuerà ad ingrassare le tasche del padrone.

Io non sono custode della verità, io non mi elevo a grande saggio di questo nostro villaggio, io sbatto solo la testa in questo labirinto infinito, intruppo alla parete del tunnel senza fine.

Una Lazio “mediocre” che trova i primi posti grazie alla scarsità delle altre, guidata da uno dei tanti “Yes man” di turno. Una Lazio strabiliante che in panca ha Re Mida. In mezzo le varie “banderuole”, quelli che quando si vince va bene anche Caicedo, ma quando si perde massacrano addirittura Strakosha.

Capite quanto sia alienante e delirante leggere queste cose? Bipolari, ecco, siamo tifosi bipolari.
Ma quello che mi ferisce e disgusta , non è tanto le opinioni contrastanti, è vedere chi gode per questa nostra mediocrità, laziali che come punto primo sulla lista, hanno l’odio per Lotito.

Non mi piacciono neanche quei laziali a caccia di streghe, che offendono continuamente chi va allo stadio. Non ci volete andare? Affari vostri! Lo stadio è come il teatro, libero di andare a vedere lo spettacolo e decidere di fischiare se la commedia non è piaciuta. Di contro, mi danno anche fastidio quelli che tollerano tutto, anche l’arrivo dei “fantasmini” Neto e Jordaö, dicendo di aspettare….. ancora? Intanto mi son fatta vecchia!

Quindi riassumendo; agli “antilotitiani” direi di smetterla con la caccia all’untore, chi vuole si abbona. Ai “lotitiani” invece direi che un Leiva all’anno, non è mercato!

In entrambi i casi, la Lazio viene prima di Lotito, dell’odio o dell’amore per lui. La Lazio non è Claudio Lotito, la Lazio è di Lotito.

Noi siamo importanti, lo siamo sempre, perché vedere gli spalti vuoti, beh, non è un bello spettacolo. Perché Lotito deve determinare addirittura il nostro essere Laziali? Fino a che punto gli abbiamo dato questo potere? Vi rendete minimamente conto?

Abbiamo iniziato una guerra aperta tra di noi e dopo anni, forse il presidente oramai neanche c’entra più, è la guerra nel mondo Lazio e basta!. Questo è orribile e lo dico anche a me stessa che non sono meno colpevole in questo calderone.

Non sono la “moralizzatrice” di turno, figurarsi, ma anche se il malcontento sembrava lontano, il mercato, come ogni estate, ha riacceso la scintilla!  Leggete i sui gruppi, leggete i commenti, i post…e vi rendere conto di quello di cui sto parlando.

Un calcio alla botte, uno al cerchio: sarà forse il giusto compromesso?

Se vogliamo fare la “rivoluzione”, dobbiamo partire da noi stessi. Ve lo dice una irascibile.

Io vorrei una bacchetta magica per zittire i brontolii, ma non vi è incantesimo che tenga per uscire da tutto questo caos. È una guerra tra poveri che ingrassa il padrone!

Ho scelto la Lazio quando ero piccola, voglio far sentire la mia voce tra tante voci, voglio scrivere, parlare, dissentire senza l’etichetta della “guerrafondaia” appiccicata sul sedere. Voglio la libertà di esprimere il mio punto di vista. Pure io voglio il campione e non mi frega nulla se Alberto è stato un affarone. Voglio la presentazione alla Ronaldo, voglio il blasone!

“Lasso” scorrere però … Non getto la croce addosso a chi non vuole le mie stesse cose ed ha una voce che urla diversamente dalla mia.

Comunque vada panta rei and singing in the rain!

 

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